Pensione anticipata, come interrompere la collobarozione lavorativa con OPZIONE DONNA

Requisiti per pensione anticipata: l’Inps ha pubblicato le nuove istruzioni su come interrompere la collobarozione lavorativa con OPZIONE DONNA.

La pensione anticipata è una importante forma di previdenza pensionistica italiana, che consente ai lavoratori di uscire dal mondo del lavoro prima del normale pensionamento. Ma c’è un’altra opzione che può offrire ai lavoratori italiani alcuni vantaggi: quella dell’Opzione Donna. L’Opzione Donna è un regime pensionistico speciale istituito dal Governo nel 2004, che prevede diverse forme di pensione anticipata con risparmi davvero vantaggiosi.

Pensione anticipata, come interrompere la collobarozione lavorativa con OPZIONE DONNA

L’Opzione Donna è una misura di previdenza pensionistica pensata per consentire ai lavoratori italiani di uscire dal mercato del lavoro in anticipo rispetto alla naturale scadenza dei loro diritti pensionistici, in particolare quelli delle donne.

La misura si articola in tre diverse opzioni, a seconda del requisito di età indicato dalla Legge:

  • Opzione Donna 1 (per le donne con almeno 57 anni di età),
  • Opzione Donna 2 (per le donne con almeno 58 anni di età)
  • Opzione Donna 3 (per le donne con almeno 59 anni di età).

Le caratteristiche principali dell’Opzione Donna sono:

  • aumento della pensione nei primi anni, minori oneri contributivi per l’impresa datore di lavoro, possibilità di anticipare i tempi di uscita dal lavoro.

Il regime di Opzione Donna garantisce infatti un maggiore ammontare di pensione nei primi anni di pensionamento, che viene ricalcolata in base all’anzianità contributiva e alle retribuzioni accumulate dall’iscritta.

  • Inoltre, è prevista la riduzione del carico contributivo stesso per l’impresa datore di lavoro. La misura prevede inoltre la possibilità di anticipare l’uscita dal mondo del lavoro, con anticipo reddituale previo accordo tra lavoratrice e datore di lavoro, senza necessariamente attendere l’età pensionabile normale.

donna lavoro

Chi può ricorrere all’opzione donna

Le donne lavoratrici possono andare in pensione anticipata entro il 31 dicembre 2022 se: hanno maturato un’anzianità contributiva di almeno 35 anni e un’età anagrafica di 60 anni, o di 58 anni nel caso in cui si trovino in una delle seguenti condizioni:

  • Assistere da almeno sei mesi coniuge o parente stretto con handicap;
  • Presentare una riduzione della capacità lavorativa, accertata almeno del 74%;
  • Essere lavoratrici dipendenti o licenziate da imprese per le quali è attivo, alla data del primo gennaio 2023, un programma di flessibilità in uscita;
  • Avere almeno un figlio.

Inoltre, il requisito dell’età è ridotto di un anno per ogni figlio, per un massimo di due anni in tal caso. Anche in assenza di figli, l’età scende a 58 anni se le lavoratrici si trovano in possesso di uno dei requisiti previsti.

pensione anticipata

Per quantificare l’onere finanziario della misura, le stime parlano di circa 3,2 miliardi di euro per le donne che godranno della pensione di anzianità prima della scadenza del 2022. In questo modo verranno sostenuti i lavoratori in possesso dei requisiti necessari a usufruire dell’ammissibilità alla pensione anticipata in anticipo rispetto al regime pensionistico ordinario.

Come funziona

La decorrenza della pensione, come stabilisce la legge italiana, parte dal momento in cui si raggiunge l’età pensionabile. Per le lavoratrici dipendenti, l’età pensionabile è stabilita a 67 anni, mentre per le lavoratrici autonome dipende dall’età contributiva raggiunta.

  • Per le lavoratrici dipendenti: la pensione decorre a partire dal momento in cui la lavoratrice raggiunge l’età pensionabile di 67 anni. Nel momento in cui la lavoratrice raggiunge i requisiti soggettivi e oggettivi per andare in pensione, verrà inviato un avviso al datore di lavoro che darà inizio al procedimento di pensionamento.
  • Per le lavoratrici autonome, anche in questo caso la decorrenza della pensione avverrà a 67 anni o quando raggiunge l’età contributiva prevista nel periodo di contribuzione. Anche per le lavoratrici autonome, una volta raggiunta l’età pensionabile, bisognerà presentare una domanda di pensionamento all’INPS.
  • Le lavoratrici appartenenti al comparto scuola e Afam hanno un’età pensionabile stabilita a 65 anni e 7 mesi, ed entro il mese successivo alla data del pensionamento è già possibile richiedere la pensione presso l’ente preposto al pagamento. La pensione decorrerà a partire dal decimo giorno successivo a quello in cui sarà presentata la domanda di pensionamento.

pensionata

In conclusione, la decorrenza della pensione varia in base alla tipologia di lavoratrice. Le lavoratrici dipendenti e autonome raggiungeranno l’età pensionabile a 67 anni, mentre per le lavoratrici del comparto scuola e Afam l’età pensionabile sarà 65 anni e 7 mesi. In tutti i casi, è necessario presentare la domanda di pensionamento presso l’INPS per avviare il procedimento previsto dalla legge.