Diastasi addominale la malattia della fidanzata di Totti, Noemi Bocchi, la gravità

Diastasi addominali, di cosa si tratta e come curare questa malattia. Ne ha parlato anche Noemi Bocchi. fidanzata di Totti

Oltre che essere al centro delle cronache di gossip per la sua liaison con l’ex capitano della Roma Francesco Totti, Noemi Bocchi ha portato l’attenzione su una problematica che coinvolge diverse donne ma che continua ad essere molto sottovalutata. Si tratta della diastasi addominale.

Diastasi addominale la malattia della fidanzata di Totti

Si tratta di una problematica che ha sintomatologia in comune con diverse altre patologie, per questo non è semplicissimo arrivare a riconoscerla e sapere a chi rivolgersi. Ecco di cosa si tratta e cosa comporta questo problema.

Diastasi addominale, di cosa si tratta

La diastasi addominale non è altro che un cedimento dei muscoli addominali. Si crea in sostanza una eccessiva separazione della muscolatura retto – addominale centrale. Se la banda di tessuto connettivo che separa i due muscoli della parete addominale si sfibra, difficilmente riesce a tornare nella condizione iniziale, e si fa a creare una distanza tra i due muscoli che crea tutta una serie di problematiche e sintomatologie dolorose. Spesso la diastasi avviene in seguito ad una gravidanza, ma può anche essere portata da un eccesso di attività fisica, o da un importante cambio di peso.

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Diastasi addominale, ecco di cosa si tratta – Telereggiocalabria.it

Come detto, ha sintomatologia comune a molte altre patologie. Pancia gonfia, dolori alla schiena, difficoltà digestive e respiratorie sono solo alcuni dei sintomi. Esteticamente, si manifesta con la classica “pancetta”, che può comparire anche in chi è molto allenato e magro. Non è però solo un problema estetico. Nei casi più gravi può portare a dolore alla schiena, instabilità della colonna vertebrale, gonfiore costante, problemi digestivi e addirittura episodi di incontinenza.

Come curare la diastasi addominale

Per curare questa fastidiosa problematica il trattamento dipende dall’entità del danno. Per un grado lieve di diastasi può essere sufficiente una fisioterapia mirata riavvicinare i muscoli dell’addome. Se la distanza è abbondante (più di 5 cm) e comporta gravi effetti collaterali (nei casi peggiori si può generare un’ernia ombelicale o epigastrica),  potrebbe essere necessario ricorrere ad un intervento chirurgico da valutare caso per caso in base alla gravità dello stesso.

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Diastasi addominale, ecco di cosa si tratta – Telereggiocalabria.it

Nei casi moderati si usa solitamente l’addominoplastica, che consente il riavvicinamento dei due muscoli, mentre nei casi peggiori si opta per inserire una rete biocompatibile riassorbibile che riavvicina i muscoli e consente di contenere i muscoli interni. Da evitare invece esercizi di rinforzo per i muscoli addominali, che potrebbero finire invece per avere l’effetto contrario e diventare controproducenti. I muscoli addominali, già provati e in tensione, potrebbero infatti trovarsi ad essere ulteriormente stressati, andando così a peggiorare la situazione.

Il consiglio, in caso di sintomi, è di non agire mai da soli ma di accertarsi che si tratti effettivamente di diastasi addominale e valutare con il medico il modo migliore di procedere.