Caldaie a gas bandite, quando dovremo eliminarle del tutto

È ufficiale, l’Ue stabilisce che verranno bandite le caldaie a gas, ecco perchè e quando dovremo eliminarle del tutto.

Caldaie a gas combustibili non fossili, come il biogas o l’idrogeno, sono una tecnologia avanzata che fornisce energia consentendo l’utilizzo dei combustibili rinnovabili per la generazione di calore. Sebbene abbiano preso piede solo di recente, queste caldaie stanno diventando sempre più popolari. Il loro principale vantaggio è che i combustibili utilizzati sono rinnovabili, a differenza dei carbone o del petrolio tradizionali.

Caldaie a gas bandite, quando dovremo eliminarle del tutto

Le caldaie a gas combustibili non fossili funzionano su processi diversi. Il biogas è generalmente generato utilizzando rifiuti organici che vengono posti in un ambiente sterile. Il rifiuto si decompone in una sostanza gassosa che viene poi bruciata nel bruciatore del generatore di calore. L’idrogeno può essere prodotto in vari modi, come ad esempio dall’elettrolisi dell’acqua, e viene poi utilizzato nel generatore di calore.

Quali sono i vantaggi

Ci sono molti vantaggi nell’utilizzo di caldaie a gas combustibili non fossili. Il primo è che riducono le emissioni di anidride carbonica, aiutando così a contrastare i cambiamenti climatici. Inoltre, sono più convenienti da usare perché non richiedono l’acquisto di carburante tradizionale. I combustibili utilizzati per alimentare le caldaie a gas combustibili non fossili sono di solito meno costosi rispetto ai combustibili fossili.

Inconvenienti

Tuttavia, bisogna anche considerare alcuni degli inconvenienti associati all’utilizzo di caldaie a gas combustibili non fossili. Per esempio, l’impianto deve essere costantemente alimentato con combustibile, che può a volte diventare un problema economico o pratico. Inoltre, le caldaie non raggiungono la stessa efficienza del combustibile fossile, quindi non possono sempre sostituire completamente un generatore di calore tradizionale.

Consumi

Anche se i consumi di una caldaia a gas combustibile non fossile possono variare, in generale i consumi sono significativamente più bassi rispetto a quelli di un generatore di calore che utilizza il gas naturale. Questo consente ai proprietari di caldaie a gas combustibili non fossili di risparmiare sui costi dei combustibili durante i periodi di forte utilizzo.

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Ci sono molti motivi per cui molti preferiscono le caldaie a gas combustibili non fossili. Per prima cosa, può contribuire a una sostenibilità ambientale ed etica maggiore. In secondo luogo, queste caldaie sono più convenienti da usare, con costi inferiori associati all’acquisto del combustibile. Infine, le caldaie a gas combustibili non fossili riducono la quantità di inquinanti emessi nell’ambiente, aiutando così a ridurre l’impatto ambientale globale.

Allora perchè le caldaie a gas verranno bandite?

L’idea di mettere in conto una graduale chiusura delle caldaie a combustibili fossili (impianti tradizionali alimentati a gasolio, metano e combustibili solidi) possono far storcere il naso anche al cittadino più attento al rispetto dell’ambiente. Ma è una possibilità che, seppur liquida, non pare scongiurata. In discussione ci sono due obiettivi: quello di far arrivare entro il 2030, anno in cui entrerà in vigore il Target europeo per la neutralità climatica, il ricorso a determinate tecnologie energetiche sostenibili ai fini della nazionalizzazione delle forniture e quello di iniziare a porre in essere una bancarotta per impianti che non sono più adeguati alle nuove disposizioni di legge. Se si somma il fattore “obiettivi ambientali” a quelli collegati alla sicurezza energetica, risulterà più convincente l’avvio di un ridimensionamento progressivo – a partire dal 2025 – delle caldaie alimentate a combustibili fossili, che da soli rappresentano il 23% dell’energia rinnovabile in via di sviluppo nell’area dell’Unione europea.

Quando dovremo eliminarle del tutto

Questa ipotesi di ridimensionamento non sarebbe soggetta a un divieto immediato, ma l’abbassamento delle classi energetiche associabili alle caldaie alimentate a combustibili fossili potrebbe accompagnarsi alla chiusura di tutte le forme di agevolazione prevista per questo tipo di tecnologie, tra cui l’esenzione fiscale che spesso viene concessa. C’è poi un altro scenario: quello che riguarda il divieto di commercializzazione delle caldaie a combustibili fossili a partire dal 2029. L’obiettivo – in questo caso ancora più ambizioso – è accelerare la tendenza alla conversione gestire al meglio il passaggio con un’ottica maggiormente responsabile verso l’efficienza energetica.

Scaldabagno

Tutto questo, naturalmente, richiede da parte degli Stati membri una serie di programmi di abbandono e sostituzione attentamente sviluppati; una certa flessibilità di rappresentanza dei soggetti coinvolti nella decisione; nonché, ovviamente, l’adozione di adeguate misure di accompagnamento che consentano l’accesso a soluzioni tecnologiche alternative adeguate al mercato. Solo il tempo può essere in grado di valutare come questa situazione evolverà esattamente. Analizzando tutte le possibilità in gioco, comunque, sembra sempre più ragionevole vedere come arriverà, nel prossimo futuro, un no definitivo alle caldaie a combustibili fossili, che inizierà a partire pare dal 2025.