Alzheimer%2C+scoperto+un+nuovo+farmaco%3A+attento+agli+effetti+indesiderati
telereggiocalabriait
/articolo/alzheimer-scoperto-un-nuovo-farmaco-attento-agli-effetti-indiersiderati/1723/amp/
Curiosità

Alzheimer, scoperto un nuovo farmaco: attento agli effetti indesiderati

Pazzesco quello che hanno scoperto su questo farmaco: per prevenire e trattare l’Alzheimer attento agli effetti indesiderati.

L’Alzheimer è una malattia degenerativa che influisce sulla memoria, sul comportamento e sulla comunicazione. Colpisce il cervello umano, portando alla perdita della memoria, modifiche della personalità ed incapacità a relazionarsi con il mondo. È la forma più comune di demenza, che colpisce la maggior parte delle persone anziane. Tuttavia, le persone più giovani sono purtroppo soggette a questa malattia in modo significativo. Si stima che il 25 percento delle persone con Alzheimer sviluppi la malattia prima dei 65 anni.

 

I sintomi dell’Alzheimer possono variare da persona a persona, tuttavia i primi segnali sono abbastanza comuni, a cominciare dalla difficoltà a ricordare eventi recenti o nomi di persone con cui interagisce. A volte, possono svilupparsi comportamenti anomali e modifiche della personalità, che possono essere confuse con l’invecchiamento naturale.

Chi ha più probabilità di sviluppare l’Alzheimer?

Una storia familiare di malattia o parenti stretti con la malattia è un fattore di rischio chiave, ma sono altri fattori a determinare la vulnerabilità. Alcune malattie, tra cui quelle cardiovascolari, un ictus o il diabete possono portare ad un aumento del rischio di demenza, così come un’età avanzata.

Cure e rimedi per l’Alzheimer

L’Alzheimer è generalmente una malattia progressiva, ma ci sono trattamenti che possono rallentarne la progressione e fornire ai pazienti un migliore comfort e qualità della vita. Il trattamento più importante è il mantenimento del nostro benessere, con attività fisiche moderata, un’alimentazione sana, riposo adeguato ed una sana interazione sociale.

Ci sono diversi farmaci che possono aiutare i pazienti ad affrontare i sintomi della malattia. I farmaci chiamati anticolinesterasici sono i più comunemente prescritti per aiutare con la memoria e il ragionamento. Inoltre, possono essere prescritti integratori per alleviare lo stress e ridurre l’ansia e la depressione.

La ricerca fornisce importanti risultati

Un team di studiosi della Washington University School of Medicine a St. Louis ha scoperto una via alternativa per prevenire la neurodegenerazione nell’Alzheimer e nelle malattie legate all’accumulo di proteina tau (taupatie). La ricerca, condotta sui topi, suggerisce che per prevenire la malattia è importante bloccare l’ingresso e l’attivazione delle cellule T, che sono una parte del sistema immunitario e che rispondono alla chiamata delle cellule della microglia nel cervello. Queste cellule T sono tra i maggiori responsabili dei danni neurologici che si producono nell’Alzheimer e nelle taupatie.

Il team ha scoperto che, inibendo le cellule T, è possible ridurre la risposta immunitaria indotta dalla microglia e quindi ridurre il danno al cervello. Durante la ricerca è stato osservato anche che inibendo l’attivazione delle cellule T c’era una riduzione del livello di proteina tau nei topi. I ricercatori sperano che la scoperta possa aiutare a sviluppare terapie più efficaci nel trattamento dell’Alzheimer e della malattie legate all’accumulo di tau in futuro. Il prossimo passo sarà quello di condurre studi sull’uomo per confermare gli effetti del blocco delle cellule T nel trattamento di queste malattie.

La scoperta del neurologo David M. Holtzman sull’uso di un farmaco per l’Alzheimer

Il Dott. Holtzman e i colleghi della Washington University School of Medicine di St. Louis hanno pubblicato i loro risultati su Neuron. Gli esperti hanno scoperto che le cellule T attivano processi di neurodegenerazione nel cervello delle persone affette da malattie correlate alla tau, come l’Alzheimer, la demenza a corpi di Lewy e le sindromi frontotemporali. Holtzman spiega: “Nel nostro studio, abbiamo dimostrato che un accumulo di cellule T coinvolte nella risposta immunitaria nel cervello dei soggetti con taupatie potrebbe effettivamente promuovere la neurodegenerazione. Abbiamo anche identificato un riarrangiamento delle proteine ​​del tau, che dimostra che le cellule T possono innescare processi neurodegenarativi direttamente, aumentando ulteriormente il rischio di un individuo di sviluppare queste malattie devastanti”.

Gli sviluppatori di farmaci sono incoraggiati dalle nuove scoperte di Holtzman e della sua squadra, in quanto queste possono portare al diverso uso dei farmaci già presenti in commercio e ad una eventuale creazione mirata di farmaci in grado di contrastare l’invecchiamento cerebrale. Ciò consentirà ai ricercatori di progettare in modo più specifico test clinici per l’Alzheimer e le taupatie.

Il Dott. Holtzman ritiene che i risultati del suo studio offrano nuove speranze. “La nostra ricerca mostra che le cellule T possono influenzare direttamente la neurodegenerazione in presenza di malattie correlate alla tau. Questa scoperta fornisce la base per testare metodi di trattamento mirati sulle cellule T che possono aiutare a rallentare o arrestare la progressione della malattia”.

Italia Murolo

Recent Posts

Hai l’herpes sulle labbra? Sei possibili rimedi naturali

Quante volte ti sei ritrovata con l'herpes sulle labbra e oltre ad essere brutto esteticamente,…

11 mesi ago

I tuoi capi estivi sono ingialliti, ecco come trattarli per renderli come nuovi

Hai recuperato alcuni abiti estivi bianchi e li hai trovati ingialliti? Non buttarli via, puoi…

11 mesi ago

Cioccolato, quanti grammi è possibile mangiarne al giorno: senza ingrassare

Lo sapevi che è possibile mangiare il cioccolato senza ingrassare? L'importante è sapere quanti grammi…

11 mesi ago

Non fare questo con WhatsApp, potresti mandare in tilt il tuo smartphone

Sai che su WhatsApp c'è una funzione che non devi mai provare? Se fai questo…

11 mesi ago

Come fare il 730, tutto quello che c’è da sapere e da presentare

Fare il 730 è importante, ma bisogna sapere come farlo in modo corretto, ecco quindi…

11 mesi ago

Cibo funzionale, l’elenco dei ristoranti italiani dove provarlo

Mai sentito parlare del Cibo funzionale? Ecco di cosa si tratta con un elenco specifico…

11 mesi ago